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Francesco Ventresca già nel 1981 centrò un “Tredici” al Totocalcio, …ma la giocata non fu registrata

Francesco Ventresca, l’83enne venditore ambulante di Sulmona (L’Aquila) balzato agli onori della cronaca per aver “sfiorato” il jackpot del Superenalotto (in realtà la combinazione letta su un giornale era errata), in passato ha mancato già una volta l’appuntamento con la Dea Bendata.
A raccontare i dettagli di quanto purtroppo accadutogli nel 1981 è lo stesso Ventresca. “Centrai un 13 e dieci 12 al Totocalcio: la mia giocata non era stata registrata nel sistema“. Cose che, si crede, possano succedere solo nei film (memorabile la mancata vincita di Fantozzi al Superenalotto).L’uomo purtroppo dovette rassegnarsi all’idea di non incassare la vincita da 150 milioni di lire.
Ma adesso, con la beffa del sogno di una sola notte di aver vinto oltre 130 milioni di euro al Superenalotto, Francesco Ventresca non ci stà e preannuncia azioni legali.

Francesco Ventresca vuole chiedere il risarcimento danni per la beffa della mancata vincita al Superenalotto

Ventresca pensa di rivolgersi a un avvocato per i danni subiti per aver creduto di aver vinto il jackpot del Superenalotto (e come dargli torto?!). Le sue condizioni di salute sono già precarie, che è ancora costretto a lavorare a 83 anni perché la sua pensione di 650 euro al mese non gli basta.

(Fonti e approfondimenti: Facebook – Pagina ufficiale statistiche-lotto.it)

Categories: News
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