I tre si trovano al centro commerciale Carrefour di via Vigentina, a Pavia, per un normale giorno di shopping e svago. Al momento di pagare Isabella decide di acquistare, insieme al fidanzato Nicolas, un Gratta&Vinci che nasconde una vincita di ben 500.000 euro. La nonna, però, sostiene che tutto quel malloppo spetti a lei.
Dall’episodio di quel giorno nasce una lunga vicenda giudiziaria, che si trascina avanti da 5 anni e che è arrivata al suo epilogo a fine marzo 2014. La nonna, infatti, reclama la vincita sostenendo che il fortunato Gratta&Vinci è stato acquistato con i soldi della paghetta concessa da lei alla nipotina, mentre i due fidanzatini sostengono invece che il fortunato acquisto è stato fatto con i soldi della paghetta di Nicolas.
Il giudice ha messo fine alla disputa dando ragione ai giovani fidanzati acquirenti del Gratta&Vinci, condannando la nonna a 10 mesi di reclusione per essersi appropriata indebitamente del tagliando.
Alla fine, dunque, giustizia è stata fatta, anche se c’è da chiedersi cosa abbia spinto l’arzilla nonna, per giunta arrivata alla fine dei suoi giorni, a tentare di “derubare” una povera e innocente nipotina.
La storia della “nonna di Pavia” ricorda molto da vicino l’episodio del Gratta&Vinci di Latina, dove due amiche si contendevano il premio di 500 mila euro di un Gratta&Vinci acquistato “in società” nel 2009. Anche in quel caso, dopo 5 anni di disputa giudiziaria, una delle due è stata condannata in primo grado per appropriazione indebita del gratta e vinci. I giudici pontini hanno inoltre disposto che il premio della vincita del gratta e vinci conteso venisse equamente diviso tra le due contendenti, ormai ex-amiche.
(Fonti e Approfondimenti: www.ilmessaggero.it)