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Pupo e il gioco d’azzardo: “una malattia” che si può superare

In una recente intervista televisiva, Pupo ha raccontato il suo rapporto con il gioco d’azzardo.
Il cantante, al secolo Enzo Ghinazzi, non ha mai fatto mistero che nel suo passato c’è stato il vizio del gioco. “Ho cominciato da giovanissimo – ha confessato a “Verissimo” su Canale 5 – , mio padre mi vedeva e sapeva”. Il vizio del gioco d’azzardo patologico gli è stato trasmesso da suo padre, che prima di lui lo aveva sviluppato. “Era un uomo come me, molto espansivo e allegro esternamente, ma aveva anche un lato molto triste, com’è il gioco d’azzardo”.
Ma già da alcuni anni il cantante è riuscito a liberarsi da questa brutta dipendenza: “Sono l’esempio vivente che se ne può uscire” disse già alcuni anni fa.
Come Pupo, anche altri vip non hanno mai fatto mistero di essere state vittime della ludopatia (e fortunatamente ne sono usciti). Tra gli altri Marco Baldini, che riusci a smettere dopo alcuni anni bui della sua vita.

Gli aneddoti su Pupo e il gioco d’azzardo

Memorabile è un episodio risalente al 1980: il cantante toscano perse in un colpo solo 130 milioni di lire al casinò di Saint Vincent. E, seppure qualche volta avesse vinto, le perdite erano di gran lunga maggiori delle vincite.
Per far fronte ai sui tanti debiti, Pupo chiese e ottenne da Gianni Morandi anche un prestito da 200 milioni di lire. Quel prestito fu restituito inaspettatamente nel 2008, durante un concerto (episodio documentato da “Striscia La Notizia”).
Negli anni Ottanta Pupo si classificò al 5° posto in un campionato internazionale di poker organizzato a Modena.
Clamorosa fu, nel 1994, una vincita equivalente a 185mila euro d’oggi.
Pupo ha scritto anche un libro, “Banco solo!”, con cui vuole insegnare che la ludopatia si può sconfiggere, proprio come ci è riuscito lui. Ora Pupo è anche un testimonial contro il gioco d’azzardo.

(Fonti e approfondimenti: Facebook – Pagina ufficiale statistiche-lotto.it)

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