Sciopero del fumo e del Lotto. La proposta, almeno per il momento, sembra essere solo una provocazione ma potrebbe essere una di quelle “proteste ecclatanti” che il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, da tempo minaccia. L’idea di uno “sciopero del fumo e del Lotto” è stata rilanciata proprio in queste ore dal giornalista Filippo Azimoti sul suo blog. Una forma di protesta come quella che avvenne nel 1848, sempre a Milano, contro gli austriaci; uno sciopero che precedette le “5 giornate di Milano“.
Nelle ultime ore il clima tra Comuni e Governo sta diventando sempre più incandescente. Il patto di stabilità impedisce a molti comuni italiani di utilizzare denaro da destinare ai servizi, che spesso hanno in cassa. L’Anci Lombardia chiede da tempo un incontro con il premier Enrico Letta, in assenza del quale ci saranno iniziative eclatanti, tra cui eventualmente anche lo sciopero del fumo e del Lotto. L’idea è quella di colpire le entrate dello stato centrale, smettendo per esempio di fumare o giocare a Lotto, Superenalotto, Gratta e Vinci e giochi affini.
Il giornalista Filippo Azimoti ricorda che a Milano ci sono 280.000 fumatori, che ogni giorno versano nelle casse dello stato 1,2 milioni di euro. Se ogni milanese fumatore rinunciasse anche a solo 5 sigarette al giorno, gli introiti per lo stato centrale diminuirebbero di 280mila euro in un giorno. Lo stesso discorso vale per il gioco del Lotto, Superenalotto, Gratta&Vinci; la stessa proposta che fece Umberto Bossi già nel 2007. “Lo Stato – argomenta Azimoti – manderebbe allora in giro i suoi poliziotti a fumare sigari, bere cognac e giocare alle macchinette come fecero le giacche bianche di Radetzky? C’è da dubitarne, anche se tutto è possibile”
Pisapia ancora non ha chiuso definitivamente la porta al governo centrale, ma spinge perchè vengano accolte le richieste dei comuni, da tempo allo stremo: “Se le decisioni non dovessero tenere conto della situazione generale e delle nostre richieste – minaccia il primo cittadino di Milano – che sono ragionevoli, è evidente che ci sarà una presa di posizione eclatante”
(Fonte: www.linkiesta.it)