Superenalotto: vincita per scuola terremotata

Festa a San Venanzio (BO), jackpot al Superenalotto da 14 milioni di euro Destineranno parte della vincita milionara al Superenalotto per finanziare la ricostruzione di una scuola colpita dal terremoto del maggio 2012 in Emilia-Romagna. La bella storia arriva da San Venanzio di Galliera, piccolo centro in provincia di Bologna che conta poco più di 5.000 abitanti, città pesantemente colpita dal tragico terremto in Emilia-Romagna del maggio 2012. I protagonisti della vicenda sono due normalissimi coniugi che hanno vinto, nell’estrazione del Superenalotto di Sabato 27 luglio 2013, il jackpot messo in palio per il “sei”, da oltre 14 milioni di euro. Sestina vincente: 17-19-40-43-72-84, nr.Jolly 48, Superstar 35.

I due coniugi giocavano abitualmente la stessa cifra al Superenalotto: 2,50€ a settimana. E così venerdì scorso, prima di andare a lavoro, sono passati per la ricevitoria Sisal Il Baretto, in Piazza Eroi della Libertà. Solita giocata, come avveniva da circa 3 anni. Sabato sera, dopo una serata passata con gli amici, il marito controlla la schedina e crede di aver centrato il “cinque” ma dopo un’analisi più attenta capisce di aver realizzato una vincita molto più cospicua con il “sei“.

Nella giornata di oggi 31 luglio i due coniugi si sono recati al centro Sisal di Milano per riscuotere la vincita, annunciando di voler destinare parte della vincita alla ricostruzione di una scuola distrutta dal terremoto che ha colpito pesantemente la loro regione nel maggio 2012. Lo stesso ufficio Sisal definisce la coppia con il nome “Raggio di Sole“, perchè grazie al loro intervento molti bambini torneranno a sorridere. La vincita al Superenalotto sicuramente aiuterà i due coniugi a pagare il mutuo, affrontare le grandi spese collegate alla ristrutturazione della casa colpita dal terremoto, aiutare familiari e amici più bisognosi, consentire ai due figli di continuare gli studi. Ma i due pensano anche al prossimo, annunciando di voler finanziare la costruzione di una nuova scuola. Il giorno del terremoto, infatti, i figli erano a Ferrara in una scuola a rischio ed è vivo il ricordo e il timore di quanto sarebbe potuto succedere, una paura che nessuno dovrebbe vivere.

(Fonte: www.ilrestodelcarlino.it)