FIT (Federazione Italiana Tabaccai) contro il ‘canone del Superenalotto’ a Sisal

FIT (Federazione Italiana Tabaccai) contro il canone del Superenalotto a Sisal

Tabaccai italiani sul piede di guerra contro Sisal e Governo per il “canone” che ognuno di loro paga annualmente a Sisal. Il canone è “dovuto” per la concessione del Gioco del Superenalotto.
In Italia ci sono circa 40 mila tra tabaccai e gestori di bar/ricevitorie che forniscono servizi Sisal.
Fino ad oggi il “canone” previsto era di circa 2 mila euro, che ogni tabaccaio sborsa direttamente a Sisal. Un introito complessivo per il gestore del Superenalotto pari a circa 80 milioni di euro annui.

A dire il vero la “guerra del canone” risale a circa 6 anni fa. Poi, dopo qualche scaramuccia tra le parti, la situazione sembrava essersi tranquillizzata. La guerra è ripresa in concomitanza della presentazione della Legge di Bilancio 2017. Nella Legge di Bilancio c’è un intero articolo dedicato alla gara di concessione del gioco del Superenalotto. L’anno prpssimo, infatti, si verrà assegnata la nuova concessione del Superenalotto. L’articolo, il nr 73, prevede una base d’asta di 100 milioni. Chi se la aggiudicherà gestirà il gioco del Superenalotto per i successivi 9 anni. Ma tra le altre cose c’è un comma che prevede il pagamento del canone da parte dei ricevitori almeno fino al 2027.

La protesta della FIT (Federazione Italiana Tabaccai)

I tabaccai e gestori di bar italiani lamentano che il canone pagato a Sisal altro non è che una “rendita di posizione“. Il Consiglio di Stato, peraltro, ne ha disposto l’abrogazione a partire dal 2018. Anche l’ADM (Agenzia dei Monopoli), il “regolatore” del gioco, ha recepito l’abrogazione. Il Tesoro però ha deciso diversamente, e nell’attuale Legge di Bilancio è previsto che il versamento del canone resti, almeno fino alla scadenza della prossima concessione (2027).

Sisal, da parte sua, ritiene la riscossione del canone fondamentale per la salvaguardia dei propri interessi. Secondo il gestore si tratta del corrispettivo di servizi, quali l’uso dei loghi di cui è proprietaria.

Tutte balle – ribatte Giorgio Pastorino, presidente dei ricevitori della FIT (Federazione Italiana Tabaccai) – Quelli che Sisal spaccia come servizi aggiuntivi liberamente offerti sono in realtà obblighi che sarebbe tenuta a rispettare in base alla concessione. Per regalare a Sisal un’assurda rendita di posizione, il governo picchia in testa ai tabaccai“.

(Fonti e Approfondimenti: Facebook – Pagina ufficiale statistiche-lotto.it, www.ilfattoquotidiano.it)